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MOTORPSYCHO LIVE

MOTORPSYCHO LIVE

MOTORPSYCHO Avellino 30 maggio 2019.

 

Il secondo impegno professionale e di pura passione con Fitz, inizia nel mese di gennaio 2019. La fase di pre-produzione ed il primo approccio (solo per conoscenza, in mail) è datato 14/01.

Entriamo nel vivo il primo maggio (chi lavora ed ama il proprio fare NON riposa, impara sempre, senza sosta; è GRATO a chi insegna con GENEROSITA’ e senza rimpianti).

Dalla prima mail (era indirizzata al responsabile tecnico e per conoscenza al resto della squadra) percepisco la complessità dell’impegno assunto da Lello e Luca.

Chiamo Lello ed esordisco dicendo:” forse, presi dall’entusiasmo, avete lanciato il cuore oltre l’ostacolo sottovalutando le difficoltà del caso”.

La produzione incalza giorno dopo giorno, con richieste tecniche precise e non convenzionali per una struttura (il teatro partenio -posti a sedere 600-) non giovanissima, pensata per proiettare film ed ospitare spettacoli meno “potenti” (leggi acustica ambientale e watt impiegati).

GIUSTAMENTE, chi assiste ad un concerto non immagina il lavoro dietro le quinte, il lavoro di pre-produzione, il lavoro di relazione e la diplomazia da mettere in campo.

Le dinamiche relazionali, man mano che si avvicina l’evento si complicano. Si complicano con gli interlocutori che hanno potere contrattuale e di conseguenza si complicano con i propri partners.

L’equivoco è sempre dietro l’angolo; in agguato.

 

Diventa complicato, spiegare al tuo interlocutore -che NON conosce l’ACUSTICA e la MORFOLOGIA strutturale dell’immobile che ospiterà l’evento- perché alcune scelte tecniche NON sono adottabili nella venue scelta.

Il migliore progetto di acustica applicata può esprimere la sua genialità oppure fallire miseramente, se realizzato senza tenere in GIUSTO conto, l’acustica ambientale del locale che ospiterà l’evento.

 

Il suono del concerto DEVE essere immaginato molto tempo prima. La regia mentale e poi scritta, deve considerare diversi aspetti: dimensione del locale, morfologia costruttiva, numero dei posti a sedere (nel caso di specie trattiamo una location al coperto) numero ipotizzato dei partecipanti, genere musicale, studio della band, back line al seguito, marca e modello degli strumenti. Potrei continuare, questo nostro luogo non è un luogo per fare lezioni dunque, mi fermo.

Ogni aspetto ha il suo peso specifico. Nella fase progettuale (in senso stretto) si passa alla scelta dell’impianto PA (ogni sistema suona in maniera diversa) diffidate dai sapientoni che utilizzano lo stesso impianto per ogni genere musicale. Ogni brand ha le sue PECULIARITA’. Se avete dubbi, rispondo subito, per fare la differenza in questo mestiere BISOGNA conoscere il suono di tutti i sistemi più noti e maggiormente utilizzati. Per fare ciò, diventa indispensabile viaggiare, partecipare a molti concerti in location diverse (stadio, club, teatro, auditorium etc.) partecipare a TUTTE le fiere di settore, ascoltare e studiare.

Dove montare i diffusori, quale configurazione, dove montare i sub, come configurare il DSP, quale mixer, linee di ritardo si/no, par led,analogici e vpr.

Abbiamo optato per un sistema line array ai lati del palco ancorati ad una americana front, sub in configurazione cardioide creando un arco elettronico, al fine di avere una copertura omogenea e ridurre risonanze passive atipiche. Le linee di ritardo -fondamentali in questo caso di specie- a bordo palco, posizionate ma disaccoppiate sui sub, con curvatura precisa al fine di raggiungere le ultime file perchè non perdessero nessuna sfumatura nonostante la prossimità del soffitto alla testa dell’ascoltatore. Par LED e vpr ad alta risoluzione con 12.000 ansi lumen.

 

 

Un giorno, confrontandomi con il responsabile di un service (persona garbata) alla mia richiesta di utilizzare un sistema in configurazione LINE ARRAY mi rispose: “se ti riferisci a diffusori da appendere non li posseggo”.

Ancora oggi, tra molti addetti ai lavori, resiste l’equazione “diffusore di piccole dimensioni=monitor”.

Niente di più ERRATO. MONITOR è una filosofia progettuale, un credo, una complicatissima prova d’esame come lo è la LINEA DI TRASMISSIONE oppure il DIPOLO.

Trattasi di SCUOLE di progettazione. E’ solo una precisa scelta opportunistica legata alle misure delle consolle di regia, se molti STUDIO monitor hanno dimensioni ridotte.

Considerazione simile per la line array. Non è sintetizzabile nella possibilità o meno di ancorare un diffusore ad una americana.

Optare per una configurazione oppure una filosofia progettuale rispetto ad un’altra, richiede la conoscenza profonda della letteratura in materia ed interminabili sessioni d’ascolto sul campo.

I vichinghi, quelli forti e teneri, quelli di Ikea e di Copland, di Primare e Larsson, di Lagerkvist e T Erichsen, dei MOTORPSYCHO sono sempre una scoperta ed una conferma; contemporaneamente.

 

Nonostante conoscessi la loro discografia completa, mi sono concentrato su The Crucible che ho ascoltato ripetutamente. Ho letto negli anni 90 il testo di Miller che porta lo stesso titolo, ed ho intrapreso un trip tra le ambientazioni di Miller musicandolo con i Motorpsycho. Il risultato è stato entusiasmante. Il libro, è la metafora triste del timore -anche attuale- di poter essere influenzati da qualcosa d’altro, che riguarda un’ideologia, la metafora dell’esistenza umana in preda all’isteria collettiva che si insinua in una società caratterizzata da invidie, ipocrisia, vendetta, sotterfugi, cattiveria. L’umanità, la carne!!!

In fase di progettazione, pensando al sound giusto da riprodurre nel teatro partenio, ho sognato il viaggio immaginifico intrapreso durante gli ascolti del disco.

L’idea portante del suono doveva essere questa; speriamo di esserci riusciti. Loro, i Motor, sono macchine da guerra nel senso alto, poetico, dei quadri di Munch e di Friedrick (tedesco non scandinavo, pur sempre NORDICO). Instancabili, precisi, serissimi quando si suona ma si lavora anche, impeccabili nell’esecuzione. Gentilissimi con le maestranze e come gli scandinavi che ho conosciuti prima di oggi, quasi ingenui di fronte ad alcune domande semplici dalle quali ti aspetti risposte cosmiche ed invece le loro, sono SEMPLICISSIME.

Dopo tanto lavoro ed impegno profuso, rimane un’ intuizione -solo di questo trattasi, teorizzare sarebbe ardito- questi mostri di bravura, che hanno sintetizzato in una notte, in poche ore, un genere musicale, che ci hanno insegnato che “un genere” tanto esiste perché la mente umana anela la semplificazione, che il genere artistico per eccellenza è oltre e sopra ogni segmento di genere, che sono “SEMPLICI” molto umani, più vicini di quanto non immaginiamo.

Hanno suonato un rock che genera le ferite e poi le rimargina!!!! Fantastici!

 

Da questa esperienza ho tratto una conferma, che il successo è nascosto nella perseveranza dopo la scoperta del talento.

E’ ovvio, il primo passo per ognuno sarebbe la scoperta del talento.

La scheda tecnica, parlava chiaro “suoneranno MOLTO MOLTO forte. Il partenio non è famoso per una acustica ambientale eccellente, il rischio se non avessimo imbrigliato il volume poderoso, enorme, sarebbe stato quello di perdere le sfumature delle chitarre, l’intensità del mellotron, le voci di Bent e Hans, le armoniche della batteria. Per quanto potente, nei passaggi Tomas non era solo preciso, metteva anima.

Il sound check è durato poco, tutti ci siamo capiti subito. Che forza i grandissimi, si mettono al livello dei più piccoli (Vangelo secondo Giovanni 13/4-6).

Non abbiamo dato peso alla scheda tecnica che chiedeva volumi elevati, la nostra missione, era mettere un’anima nella potenza di fuoco dei watt richiesti.

L’ascolto live rispetto alla riproduzione hifi, ci insegna sempre e da sempre, che la semplificazione ingegneristica di un’analisi per gamme di frequenza per quanto giusta secondo didattica e letteratura in materia, dal vivo fronte palco, perde il suo RIGORE SCIENTIFICO.

Entra in ballo il sentiment, il mood, la testa, il cuore, l’anima, di che pensa al suono come alla culla della musica, al suo habitat. Perciò, abbiamo umilmente dato il nostro contributo allo spettacolo.

Alle ore 21.00 il tour manager mi lancia il suo diktat: “alle 21.10 fai il buio in sala”. Maestri, musica!!!!! Musica sempre sia, musica senza la quale, noi artigiani e scienziati del suono, avremmo meno motivo di esistere. Tutti noi che abbiamo nello studio del suono -prima ed oltre la musica- la nostra piccola o grande ragione d’essere.

Grazie ad Emilio di Elly’s music service; impeccabile! A Gianni Papa ad Angelo Penna (una parte dei Flussi, amici di vecchia data e compagni di viaggio in altre avventure artistiche) a Felice Caputo ed a tutti coloro che hanno reso possibile il concerto.

Grazie a Raffaele William Pulzone e Luca Caserta, che portano nomi importanti della musica internazionale in città e che hanno voluto con insistenza certosina il nostro ingresso nella Fitz’s family.

 

Good listening!!!!

 

 

 

 

 

 

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Nello Coppola
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Miele&Musica Sound Consulting opera nel settore audio/video dal 1989, avvalendosi di un team in grado di offrire ai propri clienti consulenza in acustica applicata ed ambientale per la realizzazione di progetti per l’edilizia pubblica e privata. Passione per l’arte del “sentire”, che si traduce in esperienza trentennale in un settore caratterizzato da una costante trasformazione ed evoluzione. Fino al 2013 il nostro core business è stato rappresentato dalla progettazione e realizzazione di sistemi audio ed audio video customizzati, sistemi domotici ad elevato contenuto tecnologico e sistemi di ottimizzazione acustica in residenze private e locali aperti al pubblico. Abbiamo curato l’acustica del Teatro Carlo Felice di Genova e del Teatro degli Arcimboldi di Milano, realizzato sistemi per l’intrattenimento e l’automazione di strutture commerciali, fornito la nostra esperienza in campo audio per la realizzazione di mostre ed eventi, abbiamo curato l’hi-tech design e l’acustica di cantine vinicole e resort di lusso, come Feudi di San Gregorio e Borgo Egnazia. Inizialmente il nostro logo rappresentava una struttura a nido d’ape, ispirati dalla laboriosità di questi insetti, dalla forma perfetta dell’alveare, dalla capacità di immagazzinare miele e polline; come le api abbiamo lavorato giorno dopo giorno, impiegando diverse competenze di alto profilo, al fine di raggiungere i risultati migliori. Oggi il nostro logo rappresenta un’onda sinusoidale stilizzata, perché è giunto il tempo di ricominciare a studiare e ritrovare nuovi stimoli. Abbiamo voglia di creare un contatto diretto con audiofili esperti e dilettanti, con musicisti e semplici strimpellatori, video maker e youtuber. Pensiamo che il glossario in campo audio sia cambiato, così come le regole del sound recording. Si è evoluto il modo di fruire la musica, si sono trasformate le regole della post produzione discografica, la tecnologia ha spostato i confini e ridisegnato i canoni della riproduzione audio/video. Anche noi desideriamo cambiare, condividendo le nostre idee con voi intenditori al fine di trovare nuove strade.