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LA TERZA DIMENSIONE DEL SUONO

LA TERZA DIMENSIONE DEL SUONO

ASCOLTO TRIDIMENSIONALE

Partiamo da lontano.

Nel lontano 2005 fui contattato da un noto costruttore (per la privacy non riporto il nome) campano e da un famoso tecnico del suono emiliano, che spesso aveva lavorato con il grande Dalla.

Vollero incontrarmi per parlarmi dell’audio OLOFONICO. Avevo studiato la materia solo a livello accademico,  i primi esperimenti risalgono agli anni ’80. Mi sottoposero un sampler da ascoltare –rigorosamente in cuffia-  nel quale avevano inciso il suono (quasi armonico) prodotto dalle forbici in acciaio utilizzate da un coiffeur durante il taglio di una folta chioma.

In quel tempo già mi radevo i capelli a zero perché avevo adottato il “taglio della consapevolezza”, capirete la strana sensazione. La sorpresa fu grandissima, percepii sulla pelle, in testa, la presenza delle forbici ed anche del parrucchiere.

Fui spronato a credere nel progetto per svilupparlo, mi offrirono di diventare loro socio in quest’ avventura, per realizzare un sistema d’ascolto tridimensionale, comunicarlo e provare a diffonderlo.

Non credetti nell’avventura. A distanza di quattordici anni scrivo del sistema AMBEO sviluppato da SENNHEISER , del DOLBY ATMOS ,del DTS X, di OSSIC. Strana, la vita.

Sennheiser nel 2010 inizia una serie di esperimenti effettuando le prime registrazioni 9.1 e sviluppa un algoritmo in grado di generare un UPMIX del materiale stereo in formato 3D.

Hanno testato il sistema in diverse installazioni audio AMBEO 3D, in contesti artistici di grande risalto (un esempio per tutti: mostra su DAVID BOWIE al Victoria and Albert Museum di Londra) lasciando gli spettatori senza parole. Nel termine “Ambeo” si cela un sistema fatto di metodologie di registrazione (leggi: preciso ed inedito posizionamento dei microfoni in ambiente) ed anche di apparecchi specifici per le registrazioni in campo aperto (leggi: microfono portatile Ambeo VR MIC, utilizzato solo per incisioni tridimensionali).

Le registrazioni BINAURALI vengono effettuate grazie all’utilizzo della famosa TESTA NEUMANN KU1000 ,utilizzando una procedura standardizzata dalla casa tedesca.

 

La ricerca della “terza dimensione” affonda le radici nella scoperta della stereofonia (testata nel 1931, se non erro) fino a giungere al cinema 3D altro esperimento mal riuscito. La complessità di una riproduzione tridimensionale è legata a doppio filo all’anatomia umana (rapporto HRTF) nonché alla complessità intrinseca fuori dal dominio circumaurale.

In cuffia, la questione si SEMPLIFICA, in area libera si COMPLICA moltissimo.

La tridimensionalità garantita dalla cuffia-sistema creata da OSSIC (società made in USA) si fonda sulla autocalibrazione della cuffia in relazione all’anatomia scheletro-uditivo dell’ascoltatore. In tal senso, gli americani in questione hanno fatto un passo avanti rispetto ai concorrenti tedeschi.

 

Mentre i primi (AMBEO) hanno sviluppato un sistema complesso che parte dal metodo di registrazione e giunge all’ascoltatore finale con risultati esaltanti ma prossimi ad un approccio quasi professionale, quelli di OSSIC si sono concentrati soprattutto sull’utente medio che utilizza una cuffia “speciale” con approccio ludico.

Il vero passo in avanti, dovrà essere di tipo culturale. Mi spiego, l’ascolto 3D è stato prerogativa del gaming, del cinema, dell’ascolto da pc. Dovremmo considerare la necessità IMPELLENTE di immergersi in un’ esperienza spazio-tempo virtuale, dell’ascoltatore che cerca un “fuga” dalla realtà, in un’epoca TEC-NO-LO-GI’-CA intesa come il modus dell’UMANO di stare IN “questo” mondo e non a questo!!

Non possiamo e non dobbiamo liquidare l’ascolto immersivo come un metodo poco ortodosso (così CREDEVO un tempo) rispetto alla riproduzione due canali stereo, figlia dell’accademico fronte SONORO che ben conosciamo.

La questione, deve essere ricercata nell’ ESIGENZA umana di qualcos’altro che possa GENERARE un’ emozione NUOVA, portatrice di GIOIA e non come il tradimento ai “massimi sistemi”.

Avendo viaggiato molto per lavoro e non, ho imparato a riconoscere un NOSTRO grandissimo limite “italico”; l’esasperazione di ogni concetto che sfocia nel tradimento del “principio” quando questi si discosta dalla visione del nostro concetto del “noi”.

Nella penisola (forse perché figli, dei figli, dei figli di quei padri fondatori dell’arte umana) siamo soliti credere profondamente, fino alla presunzione massima, di teorizzare sull’ esattezza di una personalissima visione di-versa da una-altra per nascondere il nostro LIMITE ad andare OLTRE.

L’ascolto 3D non passa solo attraverso il DOLBY ATMOS e DTS X -perfetto per il cinema- ma dovrebbe implementarsi per l’ascolto della musica e non solo. Nel caso del cinema questi è agevolato dalla presenza del video (la realtà viene percepita per il 70% dall’apparato visivo) per la musica, la disposizione dei diffusori ed il metodo di registrazione (presa dei suoni) diventa FONDANTE.

Nell’ascolto in cuffia, il processo si semplifica e nel caso di OSSIS (vedi calibrazione) diventa quasi naturale, si complica per l’ascolto in ambiente.  A questo si dovrebbe lavorare. Nel caso del cinema -complice il video- la tridimensionalità (artefatta) è garantita dalla molteplicità dei diffusori messi in campo; 11.2 canali. Non mi addentro nella questione cinema, per non deviare troppo dal focus di questa nostra.

Tengo a precisare –a scanso di equivoci- che l’audio 3D di matrice BINAURALE è cosa assai diversa dal dolby atmos o dts x che sia. Nel primo caso potrebbero BASTARE solo due diffusori, nel secondo la molteplicità dei diffusori diventa condizione NON opinabile.

L’audio –musicale tout court- 3D come lo intendo, richiederebbe comunque più diffusori (almeno sei, oltre la quadrifonia) per realizzare un VERO ascolto immersivo; oltre le cuffie.

Come sostiene il professore Choueiri docente di acustica presso il laboratorio di ingegneria meccanica dell’ Università di Princenton: “la registrazione bianaurale porta l’ascoltatore nel bel mezzo del campo sonoro in cui è stata effettuata la registrazione”.

A tal proposito, dovremmo auspicare incisioni fatte con l’ausilio del VR MIC, della testa KU 1000 ed un DODECAEDRO che andrebbe modificato secondo una mia idea. Non svelo oltre!!!!!

Il passo ulteriore, DOVREBBE essere quello di poter ascoltare come sostenevo sopra, con più diffusori al fine di riprodurre NON solo i suoni degli ensemble ma, quelli determinati dall’acustica degli ambienti, fino ai rumori. Dare all’ascoltatore la percezione netta del suono nella sua ESISTENZA vitale, dal primo accenno, alla morte, passando per il decadimento.

Non me ne vogliano i “puristi”, la mia condizione in campo AUDIOFILO, (parafrasando Battiato, lecita speranza) ASPIRA, alla ricerca dell’uno al di sopra del bene e del male. Però, NON sollevandomi dalle piccole gioie quotidiane che, potrebbero annoverare anche l’ascolto immersivo di matrice binaurale. Una MODALITA’ d’ascolto, destinata al “trip” tanto agognato da Battiato che determinerebbe una condizione di benessere ZEN anche attraverso la parola del silenzio.

Good listening!!!!!

Non esitate a contattarmi per ulteriori chiarimenti.

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Nello Coppola
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Miele&Musica Sound Consulting opera nel settore audio/video dal 1989, avvalendosi di un team in grado di offrire ai propri clienti consulenza in acustica applicata ed ambientale per la realizzazione di progetti per l’edilizia pubblica e privata. Passione per l’arte del “sentire”, che si traduce in esperienza trentennale in un settore caratterizzato da una costante trasformazione ed evoluzione. Fino al 2013 il nostro core business è stato rappresentato dalla progettazione e realizzazione di sistemi audio ed audio video customizzati, sistemi domotici ad elevato contenuto tecnologico e sistemi di ottimizzazione acustica in residenze private e locali aperti al pubblico. Abbiamo curato l’acustica del Teatro Carlo Felice di Genova e del Teatro degli Arcimboldi di Milano, realizzato sistemi per l’intrattenimento e l’automazione di strutture commerciali, fornito la nostra esperienza in campo audio per la realizzazione di mostre ed eventi, abbiamo curato l’hi-tech design e l’acustica di cantine vinicole e resort di lusso, come Feudi di San Gregorio e Borgo Egnazia. Inizialmente il nostro logo rappresentava una struttura a nido d’ape, ispirati dalla laboriosità di questi insetti, dalla forma perfetta dell’alveare, dalla capacità di immagazzinare miele e polline; come le api abbiamo lavorato giorno dopo giorno, impiegando diverse competenze di alto profilo, al fine di raggiungere i risultati migliori. Oggi il nostro logo rappresenta un’onda sinusoidale stilizzata, perché è giunto il tempo di ricominciare a studiare e ritrovare nuovi stimoli. Abbiamo voglia di creare un contatto diretto con audiofili esperti e dilettanti, con musicisti e semplici strimpellatori, video maker e youtuber. Pensiamo che il glossario in campo audio sia cambiato, così come le regole del sound recording. Si è evoluto il modo di fruire la musica, si sono trasformate le regole della post produzione discografica, la tecnologia ha spostato i confini e ridisegnato i canoni della riproduzione audio/video. Anche noi desideriamo cambiare, condividendo le nostre idee con voi intenditori al fine di trovare nuove strade.