25 Feb MUSIC BAR & FOOD
Nel 2001, mi recai a Tokyo per seguire un corso tenuto dal grande Be Yamamura sullo sviluppo delle nuove tecnologie in acustica applicata.
In quella circostanza, constatai la bellezza di locali destinati all’intrattenimento e ristorazione, dove l’impianto audio (alta fedeltà) rappresenta il coprotagonista delle alternative offerte al pubblico.
Avevo vissuto, la stessa esperienza a Boston qualche anno prima ed in altri paesi europei ed oltre oceano.
Nel nostro paese, questa cultura è poco diffusa.
Luoghi, dove la cultura rappresenta il “centro” della questione intrattenimento, dove, si manifesta la precisa volontà di impiegare il proprio tempo in maniera emotiva e qualitativamente accrescitiva.
In questi luoghi, l’impianto hi-fi non rappresenta solo il mezzo deputato alla riproduzione della musica ma, lo strumento indispensabile alla veicolazione delle emozioni che riempiono la vita, attraverso la forma d’arte per eccellenza; la musica.
L’atmosfera, le luci, l’acustica ambientale, la proposta del menù, la qualità del cibo, dei drink proposti, nulla; è lasciato al caso. Il “bello” è di casa.
Nel nostro paese, luoghi simili, riscuotono successo per brevi periodi, spesso, sono brutte copie di quelli presenti all’estero. Pub e pizzerie leggermente rivisitati, “ritoccati”. Luoghi prossimi ad un centro sociale, ad una cantinola sotto casa, che hanno vita lunga se presentano leggeri tratti radical chic. Il posto per la “bireeetta” il cicchetto e forse, una patatina san carlo (solo prodotti equo oppure very popular) dove, non bisogna eccedere in ricercatezza del prodotto oltre il disco ed il libro. Come se fosse un delitto voler ascoltare, leggere, confrontarsi e perché no, mangiare bene e fare il tutto in un luogo very confortable. Bha…
In luoghi simili, nel bel paese, la musica è assordante, l’acustica ambientale trattata poco e male, non è possibile dialogare. Altrimenti è possibile dialogare tranquillamente ma, la musica risulta essere un brusio fastidiosissimo, rappresentato da pungenti picchi acuti, intervallati da sciabolate di gamma bassa che puntualmente giungono all’avventore nell’atto di portare il cibo oppure il bicchiere alla bocca. Meglio ancora, mentre si è prossimi a dire la parola giusta al moneto giusto.
I sistemi utilizzati, quasi sempre Bose, la sagra del cif-bum, cif-bum.
Alcuni esempi all’estero:
TOKYO, Shelter nel quartiere di Hachioji. Acustica ambientale buona, musica live, dj set non convenzionali. Birra Asahi, Coedo e non solo. Sake, whisky, cocktails. Atmosfera dark, autenticamente fumosa (non ri-prodotta tout court). Impianto audio eccellente, in linea con l’offerta musicale proposta; rock, hip pop, r&b, dance. Cibo, nella media di posti simili in terra nipponica.
Mixer bozak ar6 (mitico). Diffusori Jbl. Giradischi sl1200, cartridge rigorosamente Grado sonata wood, amplificazione Accuphase M6200.
Londra, nel genere, il mio preferito senza alcun dubbio!!!!! Non ci sono parole sufficienti per descrivere la bellezza di questo luogo, uno e trino.
Spiritland. In King’s Cross il bar e la radio station, in Mayfair il negozio di alta fedeltà, con una vastissima proposta di cuffie audio e Royal festival hall in belvedere road nella zona di Lambeth.
In Kings Cross, la qualità del cibo è eccellente, gli arredi fantastici, a metà strada tra il classico ed il vintage scuola inglese, acustica ambientale di buon livello. Impianto NO COMPROMISE. Amplificazione dell’italiana Atelier du triode, oppure Canary audio 339 (da non confondere con l’altra americana cary audio), diffusori customizzati, sistema complesso, composto da una sezione subwoofer affidata a JBL, gamma medio-bassa appannaggio di Vitavox, sempre Vitavox, per la gamma media caricata a tromba, tweeter e supertweeter T9, carico a tromba, il tutto ottimizzato e customizzato dall’inglese Living voice (a chi non si è imbattuto in questi diffusori, consiglio VIVAMENTE di fare il possibile per ascoltarli). Giradischi KUZMA con testine kuzma car 30 oppure audio technica At-art 1000 per ascolto audiophile; Technics sl 1200 e cdj Pioneer per dj set con mixer Isonoe versione gold, customizzato per il locale. La prima volta, provai l’effetto lacrima. La sensazione è spiazzante, ascoltare la musica in un locale pubblico con la qualità di un ambiente deputato all’ascolto hi-end, settato e pensato da un audiofilo. Si respira un’aria di confort, benessere del corpo, della mente, della vista, di tutti i sensi. Avverti il concetto dello “star bene”. L’audio calibrato, gamma bassa potente ma controllata alta raffinata molto live e medio mozzafiato.
Los Angeles, Lighthouse cafè. Luogo famosissimo in tutta la California già dal 1949. Ha aperto i battenti a musicisti del calibro di Miles Davis, Chet Baker, Gerry Mulligan , Art Pepper, Lee Morgan, Art Blakey, Mose Allison e tantissimi altri.
Divenuto noto alla grande massa perché utilizzato quale location per girare alcune scene del musical LA LA LAND.
E’ un locale adatto esclusivamente all’ascolto live. In questo caso (rarissimi i casi simili) la qualità dell’acustica ambientale è determinata da un’ottima acustica strutturale. La sezione ambientale, è ottimizzata grazie alla sapiente scelta degli arredi ma, soprattutto dalla perfetta disposizione del pubblico e del “band stage instruments”. La morfologia della struttura è naturalmente ben accordata grazie ai materiali ed alle proporzioni (lato lungo-corto-altezza) realizzate in fase di costruzione.
Mi sono sempre chiesto (considerando l’anzianità del luogo) se, fosse tutto frutto di una attenta progettazione oppure se il fato fosse stato assolutamente favorevole.
New York, la scelta è infinita. Tre location da non perdere.
Apollo Theater ad Harlem, in questo tempio hanno suonato tutti i grandi della musica mondiale, hanno recitato grandi attori e declamato, poeti metropolitani e non. Molto interessante, la serata dedicata alla scoperta di nuovi talenti. Trattasi di un teatro progettato e pensato, quale luogo destinato all’arte nelle sue diverse espressioni. Impianto audio d&b audiotechnik serie V sistemi naturalmente linea arrays, microfoni eccellenti AKG, Audio Technica, Neumann, Shure. Mixer, un impareggiabile PRO9 Midas. Acustica ambientale, centrata. Luci studiate, collocate, gestite in maniera accademica. Uno spettacolo!!!!! Palco largo 11-12 metri.
Music Hall of Williamsburg a Brooklyn. Giovane, rispetto ad altri locali noti della grande mela. Acustica strutturale ed ambientale studiate, progettate, realizzate, con perizia maniacale; nessun difetto. Anche Elliot Smith ha fatto sold out in questo luogo, poco prima di lasciare la vita terrena. Fronte sonoro, appannaggio di L-Acoustics, brand poco noto nel centro-sud Europa. Molto sofisticato, difficile da gestire e settare, riproduzione audio cristallina. Sistema DV-dosc, siamo di fronte all’hi-end nel settore pro-live. Mixer introvabile API the box.
Rough Trade NYC, a Brooklyn. Record store, drink, sala da concerto. Fino a due anni or sono, si poteva solo bere bibite e bevande calde o fredde. La qualità dell’acustica ambientale è deludente. La sezione destinata all’acustica applicata (leggi apparecchi per la riproduzione di suoni ed immagini) non esaltante.
Se fossi stato il progettista (pensiero stupendo) avrei fatto scelte diverse. Le dimensioni generose e le proporzioni, ben si adatterebbero ad un progetto ambizioso.
Sistema di diffusione d&b (brand senza compromessi, utilizzato negli States, in quasi tutti i luoghi di eccellenza deputati al sound) in questo caso, non condivido il posizionamento in ambiente. Atmosfera giovane, stimolante, euforica. Serate live programmate oppure improvvisate con artisti del calibro dei Yo la tengo.
Per il nostro paese, non posso menzionare locali simili, perché ho visitato ed in alcuni casi partecipato alla realizzazione di locali “notturni” e non, deputati al suono ed all’intrattenimento, pensati e gestiti con spirito diverso.
Non critico, ne entro nel merito, non mi compete!! Posso asserire con certezza, che la richiesta fatta solitamente al progettista è quella di poter suonare “forte” e non disturbare. I mezzi, l’autonomia nelle scelte, la RIGIDA corrispondenza ed aderenza al progetto, sono assai discutibili.
La questione è più culturale che imprenditoriale in senso stretto. Le due cose però, spesso vanno sotto braccio, in Italia meno.
Con affetto gentile, mi limito a ricordare: Big Mama live music bar, Reverie musica bar, il Nidaba theatre (strepitoso) il Movie on pub & musica ed il Blue note, sonorizzato Electro Voice, che rappresenta la location migliore -di genere- in Italia.
Good listening!!!!